Capillari delle gambe: il laser come alternativa alla sclerosanti

Donne (ma anche uomini!) udite, udite: stiamo per affrontare un argomento che, ahimé, interessa sempre più pazienti: i capillari alle gambe.
Partiamo, dunque, con ordine, cercando di spiegare cosa sono le microvarici e le teleangectasie.

 

Quando parliamo di microvarici e di teleangectasie?

Entrambe sono lesioni vascolari cutanee, che colpiscono o le piccole vene (le microvarici, appunto) o i capillari (le teleangectasie).
Si collocano, generalmente, in aree differenti: le teleangectasie tendono a comparire sulla cute e sulle mucose del volto e del petto, con un aspetto “a ragnatela”, di colore rosso o blu.
Le microvarici, invece, compaiono lungo le gambe, sia negli uomini che nelle donne (di qualsiasi età).

 

Quali sono le cause delle lesioni vascolari?

Il dermatologo, a seconda dei casi, può o non individuare una causa chiara oppure collegare il disturbo a più fattori, come gli squilibri ormonali (pillola, menopausa e menarca, ad esempio possono incidere). Anche l’insufficienza venosa e il fotoinvecchiamento sono dei fattori di rischio.

 

Qual è la cura?

Terapie laser o chirurgiche (più tradizionali) aiutano a combattere le lesioni.
I trattamenti con laser vascolari si sono dimostrati particolarmente efficaci (laser KPT, laser ND-YAG, laser a diodo, dye laser, ecc.).
Questi dispositivi laser sfruttano l’energia termica per distruggere selettivamente i capillari o le vene anomale, che tendono a occludersi. In particolar modo, l’ossiemoglobina (meglio ancora, la deossiemoglobina che è più scura) assorbe la luce laser, si riscalda e trasmette calore direttamente alla parete vasale, inducendo l’immediata contrazione del vaso.

Con i vasi più grossi, si usano le fibre radiali. Cosa sono le fibre radiali? L’onda del laser, in questo caso, è trasmessa ai tessuti coinvolti mediante fibre ottiche di ultima generazione, laser da 1470 nm., dette “radiali”, che agiscono circolarmente e direttamente sulla parete venosa interna facendola collassare.

 

Il vantaggio di questi trattamenti?

Non sono necessari aghi o soluzioni sclerosanti e, spesso, un anestetico locale è sufficiente prima del trattamento. I possibili effetti collaterali? La comparsa – seppur momentanea – di vesciche sulla pelle.
Parlarne con un esperto in dermatologia è certamente la scelta migliore, anche per scongiurare l’insorgere di eventuali complicanze.