I nei “preoccupanti”: senza timori, ecco come riconoscerli

I nei sono lesioni della cute, solitamente di natura benigna, e possono essere congeniti, ossia presenti sin dalla nascita, oppure acquisiti.
Alcuni nei, purtroppo, subiscono una evoluzione, divenendo “maligni”. Sono i cosiddetti melanomi e l’arma più efficace per prevenirli e combatterli è da sempre la diagnosi precoce. Se diagnosticati in tempo, infatti, la percentuale di guarigione/sopravvivenza nei pazienti sale.
Nella diagnosi precoce, l’autoesame gioca un ruolo fondamentale, perché la degenerazione dei nei avviene nel corso di un tempo abbastanza lungo, di solito nel giro di qualche mese.
È necessario, quindi, fare attenzione a eventuali cambiamenti dei propri nei e rivolgersi a un dermatologo che possa accertarne la natura. Non tutti i nei o i loro cambiamenti sono preoccupanti, vediamo quali sono le caratteristiche generali a cui prestare attenzione.

Come si riconoscono i nei “maligni”?

Di solito un melanoma presenta:

  • Colori anomali: il neo non ha un colore omogeneo, ma diverse sfumature al suo interno. È possibile notare una perdita di colorazione in un neo o nell’area che lo circonda.
  • Bordi irregolari: i margini sono frastagliati. Il neo può cambiare forma e dimensione nel giro di qualche mese, anche se non è possibile notare le differenze a occhio nudo.
  • Asimmetria: i melanomi sono quasi sempre asimmetrici. Se si traccia una linea che attraversa il neo, le due metà non sono sovrapponibili.
  • Diametro: i melanomi possono raggiungere un diametro maggiore di 6 mm, a differenza delle lesioni benigne. È bene, però, che il melanoma venga identificato e trattato, prima che raggiunga una dimensione importante.

 

L’importanza della mappatura dei nei

Come abbiamo visto, il cambiamento di un neo può essere lento e difficile da individuare da parte del paziente. Per questo, è necessario rivolgersi a un dermatologo per tutti gli accertamenti ed effettuare una mappatura dei nei a intervalli regolari nel tempo. Durante il controllo dei nei, lo specialista osserverà attentamente tutte le lesioni con uno strumento chiamato “dermatoscopio” e, qualora fosse necessario, eseguirà anche una mappatura dei nei.

La mappatura, infatti, consente allo specialista di registrare le immagini dei nei e confrontarle con quelle delle mappature successive, per poter individuare segni di alterazione.
È per questo che questa procedura rappresenta uno strumento di fondamentale importanza per una diagnosi precoce in quei pazienti con particolari caratteristiche.

 

[Fonte]