Laserterapia a diodo: cosa aspettarsi durante la seduta (e dopo)

Si sente tanto parlare di laserterapia, ma pochi – entrando nel dettaglio – conoscono la tecnica “a diodo”.
Questo particolare tipo di laser molto preciso sfrutta l’azione dei fotoni di luce monocromatica e polarizzata, la cui intensità può essere regolata dal dermatologo, a seconda dei casi.

Cosa aspettarsi durante la seduta?

A volte, come accade a molti, si possono avere delle perplessità non conoscendo gli effetti del laser sulla pelle. Sorgono spontanee domande come: “Il laser fa male?”, “Quando è da evitare?”, “Esistono dei rischi legati alla laserterapia a diodo?”.Quando un paziente si reca dal dermatologo per una seduta di laserterapia, viene invitato a distendersi sul lettino (o in posizione seduta), in assoluto relax. L’applicatore del laser è appoggiato sulla zona della pelle da trattare. La seduta, generalmente dura dai 10 ai 20 minuti e gli impulsi di luce non provocano dolore, ma una percezione di calore.

Ci sono delle controindicazioni?

Questa terapia è controindicata quasi sempre nelle donne in gravidanza o quando si è davanti a casi sospetti di neoplasie maligne o di epilessia.
Può essere, invece, effettuata dai pazienti con pacemaker, senza problemi.
Dopo la seduta, ovviamente, è necessario evitare l’esposizione al sole e proteggere la pelle in modo adeguato.

Gli effetti collaterali

Non sono comuni, ma a volte si manifestano degli effetti collaterali assolutamente momentanei, come:

  • pelle arrossata;
  • prurito;
  • gonfiore nella zona trattata;
  • piccoli ematomi;
  • leggere ustioni.

In ogni caso, il dermatologo esperto nel trattamento laser a diodo saprà indicare la soluzione per limitare gli effetti indesiderati, senza problemi per il paziente.